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Gli Effetti Virtuosi Della Tutela Del Credito

Secondo il FMI la presenza di crediti deteriorati rappresenta uno degli ostacoli principali alla crescita e alla fluidità dell’economia europea.

I crediti non performanti colpiscono l’economia europea e mondiale sia direttamente che indirettamente. Direttamente, in quanto imprese e finanziarie con crediti deteriorati subiscono perdite che le costringono ad effettuare tagli della spesa, o che addirittura possono portare a fallimenti, con la conseguente perdita di ricchezza e posti di lavoro.

Indirettamente, poiché la maggior parte degli NPL è in capo a banche e finanziarie che per le perdite derivanti dalla rivalutazione degli asset deteriorati sono costrette a chiudere il rubinetto del credito a imprese e famiglie, riducendo così ulteriormente gli investimenti e i consumi, in un circolo vizioso.

Ecco perché la funzione delle imprese che tutelano il credito è cruciale. Come riportato nel VI Rapporto Annuale UNIREC, nell’anno 2015 sono stati recuperati 9,4 miliardi di euro. Per avere un’idea della sua entità, tale importo può essere messo a confronto con la lotta all’evasione, pari a 14 miliardi di euro recuperati dall’agenzia delle entrate nel 2014.

Il recupero di tali somme permette alle banche di ripulire i conti aumentando la qualità degli asset e riducendo specularmente il costo del credito. Questo consente agli intermediari di iniettare maggior liquidità in imprese e privati, facendo ripartire consumi e investimenti.

Gli effetti virtuosi della tutela del credito favoriscono dunque la ripresa del Prodotto Interno Lordo, consentendo all’economia di avanzare.

FONTI:

VI Rapporto Annuale UNIREC